Siti Archeologici della provincia di TeramoNel territorio di Teramo e della sua provincia sono stati evidenziati numerosi ritrovamenti archeologici risalenti ad epoca romana e preromana ed anche ad epoca preistorica, in particolare nella Val Vibrata alcuni ritrovamenti risalgono al neolitico, cioè a circa 5500 anni fa.
Di particolare importanza sono gli scavi di Ripoli, frazione di Corropoli, che hanno portato alla luce i resti di un villaggio neolitico con ritrovamenti di resti di capanne, di ceramiche e di tombe. Un’ altra necropoli molto antica è quella di Campovolano, frazione di Campli, dove nel 1967 sono iniziati gli scavi che hanno portato alla luce circa 600 tombe, per un periodo che va dall’ età del bronzo all’ epoca romana. Le tombe presentano dei corredi funerari costituiti da vasi in ceramica ed altri oggetti che variano a seconda che si tratti di sepolture di uomini o di donne.
Anche nella zona di Tortoreto sono state rinvenute tombe con oggetti di corredo costituiti da lamine bronzee e un ciondolo con una catenella. Sempre nella zona di Tortoreto , in contrada Muracche, sono stati rinvenuti i resti di una Villa Romana , risalente al I secolo a.C., con magazzini nei quali sono stati ritrovati grandi contenitori di terra cotta , torchi e vasche per la spremitura dell’ uva e la conservazione del mosto. 
Altri ritrovamenti di epoca preistorica sono stati effettuati nella Grotta Sant’ Angelo a Civitella del Tronto. Sono stati ritrovati oggetti in osso, lame e ceramiche con una datazione che va dall’ epoca neolitica all’ epoca romana.
Di epoca romana è il sito archeologico di Castrum Truentinum, nel comune di Martinsicuro. La città si trovava alla foce del fiume Tronto. Restano tracce di strade , di costruzioni, prevalentemente magazzini, di ceramiche e di monete. La città doveva essere un importante centro di smistamento delle merci che affluivano dal mare verso l’ interno. Castrum Truentinum seguitò a godere di vitalità fino all’ epoca del Tardo impero, poi venne distrutta dai Goti e dagli Ostrogoti. Gli abitanti fuggirono verso l’ interno, rifugiandosi sulle alture. Molti si stabilirono nella zona di Colonnella, dove, in contrada San Martino, sul colle Pianaccio, è stata ritrovata, in ottimo stato di conservazione, una grande cisterna per l’ acqua, un’ altra cisterna è stata ritrovata a Villa Ricci, poco distante dalla statale 259.
Un altro sito archeologico di epoca romana sono i resti della città di Castrum Novum, l’ attuale Giulianova. Questa città fondata da Piceni, fu colonizzata dai Romani nel 264 a.C. E, in seguito, devastata dalle invasioni barbariche. Nella zona Sud di Giulianova sono stati trovati tratti di pavimento a mosaico e grossi conci di travertino che, probabilmente, facevano parte di una villa romana.
Ed infine Teramo, principale centro dei Pretuzi, antichi abitatori di questa parte dell’ Abruzzo, poi conquistata dai Romani che le diedero il nome di “Interamnia”, città posta tra i fiumi. Dell’ epoca preromana restano alcune tombe risalenti all ‘età del ferro.
Dell’ epoca romana restano, in buono stato di conservazione, il teatro e l’ anfiteatro. Il teatro che poteva contenere fino a 3000 spettatori, è dell’ epoca augustea e dello stesso periodo è anche l’ anfiteatro. Di epoca repubblicana è invece la “Dominus del leone”, con un grande atrio dal pavimento a mosaico, composto da lastrine di pietre colorate, dal quale si accede al tablino con un pavimento a mosaico a cassettoni, con al centro un quadro che rappresenta un leone che lotta con un serpente. Lo stile e la tecnica dei mosaici permettono di datarli al I secolo d.C., mentre l’ ampiezza dell’ atrio e la posizione della casa vicino al foro fanno pensare che fosse l’ abitazione di un alto magistrato romano.